13/07/2005
Utilizzi "alternativi" del podcast
Autore: Alberico Barattieri
Innanzi tutto serve spiegare cosa è il podcast. Si tratta della crasi dei termini iPod e Broadcast, in altre parole, la radio su iPod, cioè la possibilità di abbonarsi (gratuitamente) a dei programmi che, tramite la tecnologia RSS sono sempre aggiornati, e caricarli sul proprio iPod per fruirne "on the road". Naturalmente è possibile fruirne anche sul proprio PC grazie ai software compatibili come, ad esempio, iTunes e WinAmp. Non si tratta dunque di una nuova tecnologia ma dell'assemblaggio innovativo di tecnologie conosciute.
Il fenomeno è nato negli USA nell'estate del 2004 ed ha rapidamente preso piede. Oggi esistono migliaia di canali sugli argomenti più disparati. In Italia, gli esempi sono ancora pochi ma, tra quelli esistenti, si distinguono il canale di Repubblica Radio con i notiziari giornalieri, Qix.it che si occupa di temi inerenti il mondo dell'I.T. e, la mia preferita: Radio NK.
E' una radio molto sui generis. La trasmissione è inizialmente in diretta streaming (tecnologia Shoutcast) con un numero limitato di utenti serviti (circa 20), il che permette l'interazione con ascoltatori che possono intervenire in diretta attraverso l'uso di Skype, il tool di telefonia su internet "che semplicemente funz". Il tutto funziona da uno "studio" (che parrebbe essere l'abitazione del direttore) connesso tramite ADSL e dotato di qualche PC, qualche microfono, un mixer, una collezione di brani musicali free (Creative Commons), ed un quantitativo indefinibile di birre. Il che è un chiaro indice della sobrietà dei conduttori e di conseguenza degli argomenti trattati. Dunque si tratta di una vera e propria radio fatta in casa.
Ma a parte la sobrietà di cui sopra, la cosa interessante è che la durata dei programmi va dall'ora alle due ore, con un record di quattro ore per la diretta con la prima serata del Festival di Sanremo. Tempi inconsueti per internet che si rivelano perfetti per il genere di programmi trasmessi: Caffè Nichilismo e The Sink. Vero e puro intrattenimento radiofonico.
Provare per credere!
Il fenomeno è nato negli USA nell'estate del 2004 ed ha rapidamente preso piede. Oggi esistono migliaia di canali sugli argomenti più disparati. In Italia, gli esempi sono ancora pochi ma, tra quelli esistenti, si distinguono il canale di Repubblica Radio con i notiziari giornalieri, Qix.it che si occupa di temi inerenti il mondo dell'I.T. e, la mia preferita: Radio NK.
E' una radio molto sui generis. La trasmissione è inizialmente in diretta streaming (tecnologia Shoutcast) con un numero limitato di utenti serviti (circa 20), il che permette l'interazione con ascoltatori che possono intervenire in diretta attraverso l'uso di Skype, il tool di telefonia su internet "che semplicemente funz". Il tutto funziona da uno "studio" (che parrebbe essere l'abitazione del direttore) connesso tramite ADSL e dotato di qualche PC, qualche microfono, un mixer, una collezione di brani musicali free (Creative Commons), ed un quantitativo indefinibile di birre. Il che è un chiaro indice della sobrietà dei conduttori e di conseguenza degli argomenti trattati. Dunque si tratta di una vera e propria radio fatta in casa.
Ma a parte la sobrietà di cui sopra, la cosa interessante è che la durata dei programmi va dall'ora alle due ore, con un record di quattro ore per la diretta con la prima serata del Festival di Sanremo. Tempi inconsueti per internet che si rivelano perfetti per il genere di programmi trasmessi: Caffè Nichilismo e The Sink. Vero e puro intrattenimento radiofonico.
Provare per credere!