Società

11/03/2004

Lettera ad un amico blogger

Autore: Alberico Barattieri
Caro amico di web, leggendo i tuoi scritti vorrei dirti tante cose di carattere socio-politico ma cercherò di circoscrivere la cosa ad una tua frase:

...però lasciatemi dire che sono stanco di fare buon viso a cattivo gioco, di salutare i fascisti bravi della porta accanto, di relativizzare tutto...

Partiamo da qui. Quando dici "fascisti buoni della porta accanto" non ti pare di fare il verso al Berlusca che vede comunisti ovunque?

Ora mi spiego. A me pare che in questo fottuto paese si continui a prendere per il culo la gente. Per molti anni, con la complicità della DC, la cultura, l'informazione e quant'altro sono stati appaltati all'allora PCI (e scrivo PCI per semplificare, visto che all'epoca, anni 70, c'erano anche tutte le varie frange dei vari movimenti, compreso quello sindacale, che andavano "tenute buone") in uno scambio, meglio spartizione,  di questo tipo: Io (DC) gestisco il paese e tu (PCI) gestisci enti locali e quant'altro. Quante volte il PCI proclamava battaglia in parlamento e poi, al momento del voto, faceva uscire i parlamentari (l'ho ascoltato personalmente molte volte) perché la legge passasse. Solo che i giornali non lo scrivevano. E tutti erano convinti che venisse fatta una vera opposizione (nota bene che il MSI faceva lo stesso dall'altra parte in cambio del "permesso" di esistere).
Il risultato è stato che si è creata tutta una massa di funzionari statali orientati a senso unico ed in tutti i settori.
Esempio: Se oggi abbiamo magistrati prevalentemente di sinistra che combinano quello che combinano (ad esempio sono riusciti a far diventare Andreotti un "santo" per la smania di incastrarlo senza prove, solo che Caselli non è all'altezza di Beria) e che difendono le loro carriere automatiche ed i loro principeschi stipendi comportandosi esattamente come una corporazione (eredità del fascismo), la colpa è di quel tipo di gestione del potere che nel tempo ha prodotto danni. Perché non ha mai avuto un contraddittorio per troppo tempo. Se una "cultura" resta chiusa in se stessa, tende a diventare conservatrice ed autoreferenziale. E questo capita anche ai progressisti.

In Italia è successo esattamente questo. Al punto che si sono stravolte addirittura le parole. Pensa ad esempio alla parola "democratico". Oggi è utilizzato come sinonimo di sinistra, ma capita solo nel nostro paese. Il bello è che più sono vicini al vecchio stalinismo (RC ecc.) più sono "democratici". E' esattamente la stessa cosa di un Fini che dice "noi siamo la destra democratica". Per chi ha un minimo di memoria politica e storica è un ossimoro ma quanti ragazzi sono cresciuti con questa verità travisata (a scuola, sui giornali, in televisione)? Ti domando: ai giovani (altra categoria recente) la parola democratico fa venire in mente Dalema o Pericle?

Oggi poi la situazione è peggiorata anche per un motivo supplementare: la generazione al potere attualmente è quella che "ha fatto il 68" (1) sia a destra che a sinistra. Per cui abbiamo una sinistra che è frammentata e movimentista, velleitaria e poco credibile ed una destra non certo migliore che dopo anni di marginalizzazione vuole prendersi la rivincita sulla sinistra. In mezzo ci siamo noi che ci scanniamo per la loro gloria senza che il paese faccia un solo passo in avanti.

Pensa alla nuova legge dell'esimio ministro Sirchia sulla fecondazione assistita. Una roba da chiedersi se in Italia siamo nel ventunesimo o nel diciannovesimo secolo. Non credi che questo tornare indietro così accentuato, questo nuovo stupido integralismo (sul fumo, sulla droga, su tutto) non sia dovuto anche alla mancanza di dialogo, al considerare l'altro uno con cui non si discute?
Si finisce per fare delle leggi non "per il paese" ma contro "l'altro".

Viviamo in un paese dove la sinistra (che dovrebbe essere, a suo dire, culturalmente meno "trucida") per contrastare una riforma (scuola) fa scendere in piazza i bambini delle materne e delle elementari, non rendendosi conto (per ignoranza, senso di superiorità?) che la mobilitazione politica dei bambini è una pratica che è stata utilizzata solo dai regimi totalitari di tutti i tempi e colori. Forse sono troppo sensibile ma a me quelle immagini hanno fatto paura. Le ho viste tali e quali (solo in bianco e nero) nei filmati storici della Germania di Hitler e dell'Unione Sovietica di Stalin.

La realtà è che purtroppo bisognerebbe resettare tutto e ripartire su basi nuove. Questo paese non è ancora arrivato ad una pacificazione (eppure dopo quasi 60 anni sarebbe anche l'ora) anche a causa del fatto che si è raccontata sempre solo una parte della storia, facendo risultare una parte solo negativa e l'altra solo positiva, rendendo di fatto impossibili dialogo e confronto. Come ben sai (almeno lo spero) non esistono bianchi e neri ma tante sfumature di grigio. Fino a quando si continuerà a demonizzare l'avversario accusandolo di essere fascista o comunista non andremo da nessuna parte...
Esempio: il ministro Castelli che non da la grazia a Sofri (cosa alla quale sono favorevole) viene accusato di essere un reazionario. Al buon Fassino, che per due anni ha ricoperto lo stesso ruolo prima di lui e non ha fatto, anche lui, nulla non si rinfaccia alcunché. O è memoria corta o forse le pagliuzze degli altri sono sempre più visibili delle proprie travi...
Ecco. Un po' più di onestà intellettuale ed un po' meno demonizzazione dell'avversario non farebbero male ne alla politica, ne alla convivenza civile nel nostro paese.
Se era questo che intendevi con "relativizzare", devo darti una cattiva notizia: se non si relativizza risulta poi difficile distinguere il reale contenuto di qualcosa.

OK. La pianto, se no mi prendi per un predicatore... e a me sta sulle balle anche la chiesa... ;-)

Con affetto.

(1) se me lo chiedevano avrei consigliato di fare il 69 e oggi saremmo tutti molto più felici... :-)