Il viaggio lo vedo così
Appena rientrato da una lunga cavalcata di 7400 km, che lo ha portato in Marocco, Mauritania e Senegal, Alberico Barattieri, professione "designer", di Torino, è un autentico inteprete di quei viaggi-avventura che riempiono le pagine di Emilio Salgari. Ma sempre con un occhio rivolto alle nuove tecnologie.
Alterna, infatti, il suo tempo tra una docenza al politecnico, il progetto di un nuovo sito web (sua la grafica del sito calcistico di Carlo Nesti, oppure dell'Ambasciata Etiope in Italia), e gli amici di sempre, tra cui spicca Cribbio, suo cane (da pagliaio). Dispensatore di leccate e peli.
Prima di partire prepara i viaggi a tavolino studiando le cartine, curando l'equipaggiamento, pianificando ogni dettaglio.
Alberico, descrivici come nasce il tuo bisogno di avventura.
Innanzitutto una premessa: i miei sono viaggi in 4x4, mezzo che mi permette di vivere abbastanza a contatto con il luogo e di affrancarmi in parte dall'angustia del tempo a disposizione in relazione agli spazi da percorrere.
Per pianificare un viaggio del genere bisogna innanzitutto essere curiosi e cercare le informazioni relative ai paesi da visitare. Mappe, guide aggiornate, resoconti di viaggio e punti GPS, condizioni meteo, situazione politica.
Anche la frequentazione di forum specialistici su internet può rivelarsi una fonte di informazioni interessanti ed aggiornate. Si tratta di informazioni che vanno vagliate, confrontate ed analizzate per stabilire nel dettaglio quale percorso fare ed in quali tempi.
Viaggio solo o con altri appassionati. A volte, quando la pianificazione ed i relativi costi sono troppo onerosi per un singolo viaggiatore, mi servo di Tour Operator specializzati. Ma sono un amante dei viaggi in solitaria o con altre 2 o 3 persone al massimo e per durate di 15, 20 giorni.
Le attrezzature sono in funzione del tipo di viaggio: non mancano mai tenda, sacco a pelo e lampada frontale, il resto dipende dal periodo e dai luoghi che si intendono visitare.
Perché proprio l'Africa?
Ci sono "cascato" per la curiosità di andare a vedere ciò che mandava in estasi mia madre: non riuscivo a capire come si potesse scegliere di passare le proprie vacanze nel nulla.
Così nel 1984 con un amico, a bordo di una 127 diesel siamo partiti per il sud del Marocco. Da allora ho sempre cercato l'opportunità di passare appena possibile un po' di tempo nel deserto, alla ricerca degli spazi, dei silenzi, della vita che si nasconde in questi luoghi estremi, della sua storia antica e recente.
Impossibile descrivere le sensazioni e la profonda influenza che può dare il deserto a chi se ne lascia avvolgere. Bisognerebbe scrivere un libro, anzi ne consiglierei uno di "avvicinamento": Sono nato con la sabbia negli occhi, di Mano Dayak (ed. EMI. ISBN 88-307-1235-3).
Ma oltre a questi motivi c'è anche il fatto che l'Africa, il Sahara, sono vicini, a poche ore da noi, dunque più facili da raggiungere nei brevi spazi di tempo che a noi occidentali il lavoro concede.
E' duro viaggiare con uno come Alberico?
In viaggio sono prudente, attento, a volte un po' teso e tendente alla megalomania (guido, filmo, faccio la rotta, mangio contemporaneamente..) ma non credo di essere un compagno di viaggio particolarmente difficile.
Intendiamoci: sicuramente non è come fare una gita a Gardaland.. nel senso che bisogna cercar di avere la mente rivolta al viaggio in tutte le sue implicazioni, positive e negative.
Nel deserto bisogna sempre ripensare tutto da capo perché ogni abitudine e certezza a cui siamo abituati subisce la inevitabile "mediazione" portata dal contesto.
Trattandosi di contesti "difficili", spesso imprevedibili è necessario un certo spirito di adattamento e cameratismo, tenendo bene a mente che il gioco non lo facciamo noi ma la natura che ci circonda. E' lei che detta le regole. Si devono cambiare alimentazione, ritmo sonno/veglia, ordine delle priorità, scordarsi l'uso di acqua per giorni, affrontare giornate torride e notti gelide, vento, sabbia e polvere in quantità.
Come tutte le situazioni in cui si deve fare squadra, bisogna essere il più affiatati possibile e con obiettivi di viaggio comuni e compatibili tra loro.
Cosa consiglieresti a un viaggiatore "in erba" per iniziare a costruirsi le conoscenze necessarie a vivere l'Africa in (relativa) libertà e sicurezza?
Scegliersi un obiettivo e perseguirlo. Magari le prime volte in paesi più "facili" come la Tunisia o il Marocco e con un Tour Operator specializzato. Poi, una volta appresa un po' di esperienza, si può cominciare a ragionare in termini di turista-esploratore "fai da te". Naturalmente questa è la via dettata dalla logica.
E i pericoli?
I pericoli sono quelli dettati dal nostro grado di incoscienza ed irresponsabilità.
Qualche esempio: partire con scorte di carburante o acqua "giuste" per il percorso da compiere, viaggiare di notte, fare il campo tra i cespugli che possono essere abitati, bere acqua da un pozzo senza purificarla.
Ci sono milioni di cose che potrebbero andare storte e trovandosi a volte molto distanti da un qualsiasi aiuto, bisogna fare tutto con un ampio margine di sicurezza.
Fatto salvo questo tipo di approccio, è sicuramente meno pericoloso di un viaggio sull'Autosole in agosto.
Dostoievski diceva: "Solo il diavolo sa che cosa è la donna".
Com'è il tuo rapporto con le donne viaggiatrici?
Le considero membri della spedizione come tutti. Anzi, devo dire che normalmente sono molto più collaborative e portate alla vita di gruppo dei loro colleghi maschi.
E con le donne "locali"?
Le donne del deserto, pur con le notevoli differenze dovute alle diverse etnie, hanno in comune una caratteristica: la grazia di movimenti, sguardi, risate che riempiono il tempo della loro vita difficile. Sono irraggiungibili ed affascinanti.
Donne e Islam: rapporto difficile?
Ribaltiamo il problema: a mio avviso è l'Islam più radicale ad avere dei problemi con il mondo femminile. Il panorama varia molto da paese a paese. In alcuni paesi una lotta di emancipazione avanzata delle donne è in corso da anni ed i primi risultati si cominciano a vedere. Ma tutto ciò è messo in dubbio dal forte proselitismo islamico in atto un po' ovunque, dovuto agli ampi spazi colpevolmente lasciati dalle classi dirigenti all'ignoranza ed alla povertà, riducendo gli spazi democratici per conservare il potere.
Il sito internet www.alberico.com. Quando trovi il tempo di aggiornarlo?
Mah? Me lo chiedo spesso anch'io. In effetti capita che per un po' non ci siano cose da inserire. Il vero problema però è quando ho da inserire qualcosa di corposo, come un viaggio. Tra testi, foto, video, non si finisce più.
Sappiamo che sei anche un appassionato di vela. Passione nel cassetto?
No. Solo appoggiata sul tavolo a fianco, in attesa di essere ripresa. Anche la vela la vivo come viaggio ed esplorazione e per farlo bene non bastano 15 giorni ogni tanto. E' molto più impegnativo e richiede una grande abbondanza di tempo disponibile. Chissà, tra qualche anno...