Autore: Massimo Gramellini
Tratto da: La Stampa
Con tutti i suoi difetti, ma la democrazia in America è una cosa
meravigliosa, a differenza che altrove. Certo, i candidati vengono
scelti dopo un duro apprendistato e non si candidano solo quando sono
sicuri di vincere, come altrove.. (Gramellini - La Stampa)
.. segue
Viste
con un occhio italiano, queste elezioni sono già vinte da settimane da
Obama. Nel nostro paese da Sandro Bondi a Toni Negri sono tutti per
lui. E questo unanimismo verso una persona "senza storia" è
preoccupante. Certo, sulla carta sarebbe bellissimo: un outsider nero
alla Casa Bianca sarebbe le conferma che in America chiunque può
farcela e tutto è possibile. Ma proprio perché tutto è possibile,
tenete d'occhio il vecchio reduce squinternato: lui è un outsider tanto
quanto Barak Obama. Sul fronte conservatore è quello che in Senato
votava contro i repubblicani insieme ai liberal e questo è ciò che lo
distingue come "altro" dalla attuale amministrazione Bush. La sua
scelta del vice porterà molti dei voti femminili delusi dalla
esclusione di Hilary Clinton che Obama, sbagliando, non ha voluto nel
"ticket" e molti voti non neri, considerata la rivalità tra i diversi
gruppi etnici, potrebbero andare a McCain. Occhio al vecchietto
dunque. Parte battuto ma la sorpresa potrebbe essere dietro l'angolo.
